venerdì, 20 Giugno, 2025

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Roma: controEcomafie

Il 16 e 17 maggio 2025 ci sarà a Roma l’appuntamento con “ControEcomafie”, la conferenza nazionale promossa da Legambiente e Libera, in collaborazione con l’Università Roma TRE e l’associazione “Casa Comune”.  Ai lavori, presso il Dipartimento di Giurisprudenza, parteciperanno i presidenti delle due associazioni, Stefano Ciafani e Luigi Ciotti, il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, la direttrice generale di Ispra, Maria Siclari, gli on. Chiara Braga e Federico Cafiero de Raho, insieme con oltre venti esperti coinvolti nei 6 gruppi di lavoro previsti. In Italia sono 6.979 i reati accertati da giugno 2015 a dicembre 2024, da quando è stata approvata la legge 68/2015 che ha introdotto i delitti ambientali nel Codice penale e riformato, in maniera significativa, il sistema sanzionatorio degli illeciti amministrativi e penali previsti nel Testo unico ambientale (D.Lgs 152/2006). La media è di un illecito penale ogni 3 verifiche fatte. In questo arco di tempo sono 21.169 i controlli effettuati, 12.510 le persone denunciate e 556 quelle arrestate; mentre il valore economico dei sequestri ammonta a 1,155 miliardi di euro. Il 40,5% dei reati accertati si concentra nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa: Campania, Puglia, Sicilia e Calabria. A livello nazionale, la classifica delle regioni con più illeciti frutto dell’analisi aggregata dei dati relativi ai due “assi” della legge 68 del 2015 (delitti contro l’ambiente nel Codice penale e riforma del sistema sanzionatorio previsto nel Testo unico ambientale) vede al primo al primo posto la Campania, con 1.440 reati, 4178 controlli effettuati, e 382 sequestri per un valore di oltre 209 milioni di euro. Secondo posto per la Sardegna con 726 illeciti e prima per persone denunciate (1.627), una regione già segnalata in crescita anche nei dati complessivi del rapporto del 2024 di Ecomafia. Al terzo posto la Puglia (540 reati) che è prima, però per persone arrestate (100), seguita da Lombardia (498 reati) e Sicilia (482), quest’ultima è prima regione come valore economico dei sequestri effettuati, pari a 432,1 milioni di euro e la seconda come persone denunciate.

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