“Grave emergenza ambientale e gestionale al Porto di Manfredonia”. A denunciarlo è Legambiente, che richiama l’attenzione su una realtà sempre più segnata dall’abbandono illecito di rifiuti, dalla mancanza di infrastrutture adeguate e da un quadro normativo poco chiaro che ostacola una corretta gestione dei materiali di scarto derivanti dalle attività marittime e della pesca.
Negli ultimi giorni, un intervento della Guardia di Finanza ha portato alla luce l’ennesimo episodio di degrado: rifiuti speciali e pericolosi – tra cui oli esausti, batterie, reti da pesca dismesse e materiali inquinanti – sono stati rinvenuti in aree pubbliche del porto, prive di qualsiasi controllo.
Secondo le testimonianze raccolte da Legambiente, mancano indicazioni chiare su obblighi come i registri di carico e scarico, la compilazione del MUD (Modello Unico di Dichiarazione Ambientale) e la gestione dei rifiuti marittimi.
Una situazione che favorisce il disordine e lascia spazio a comportamenti scorretti.
Tra le normative inapplicate, spicca la Legge 60/2022, nota come “SalvaMare”, che prevede il conferimento a terra dei rifiuti accidentalmente pescati.
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