Nei giorni scorsi, un vasto incendio ha devastato l’Oasi Lago Salso, area protetta di grande importanza naturalistica situata tra Manfredonia e Zapponeta, all’interno del Parco Nazionale del Gargano. Le fiamme, partite da un canneto lungo la litoranea sud e spinte dal forte vento, hanno interessato oltre 100 ettari di territorio palustre, compromettendo habitat protetti, biodiversità e rotte migratorie.

Sono intervenuti vigili del fuoco, Protezione Civile, forze dell’ordine e volontari ambientali, con il supporto di un Canadair. Per motivi di sicurezza, è stata disposta la chiusura temporanea della Strada Provinciale 141.

Secondo quanto riportato dal Circolo ARCI “Maria Schinaia”, l’incendio potrebbe essere di origine dolosa e si inserisce in un contesto già critico, segnato da incendi ripetuti, sversamenti illeciti di rifiuti e mancata bonifica di aree sensibili. Il comunicato denuncia l’assenza di presidi adeguati e richiama l’attenzione sulla necessità di interventi urgenti.

Il quadro generale conferma la crescita dei reati ambientali. Il rapporto Legambiente “Ecomafia 2025” evidenzia che oltre il 10% degli ecoreati commessi in Italia avviene in Puglia, seconda solo alla Campania, con il numero più alto di arresti nel Paese.

Il Circolo ARCI rinnova l’appello alle istituzioni e alla cittadinanza: è il momento di trasformare l’indignazione in azione, promuovere responsabilità condivise e costruire una rete efficace di tutela del territorio.

Il WWF di Foggia ha posto pesanti interrogativi sulla gestione e la prevenzione antincendio dell’area, per sei anni sotto la responsabilità del Parco del Gargano a guida Pazienza, tramite la società di gestione posta in liquidazione nel 2019.

Per ulteriori informazioni:
ARCI “Maria Schinaia”
(Associazione ricreativa e culturale italiana)
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