Lo scorso 30 giugno, nella piazza antistante la Parrocchia Santa Maria del Grano Borgo Mezzanone, si è tenuta un’importante assemblea pubblica, organizzata da oltre trenta realtà sindacali, associative, religiose e del terzo settore per chiedere il superamento degli insediamenti informali in cui vivono migliaia di braccianti stranieri.
Al centro del dibattito, la mancata attuazione degli interventi previsti dal PNRR: dei 200 milioni di euro destinati a livello nazionale per il contrasto all’emarginazione abitativa dei lavoratori migranti, 54 milioni risultano formalmente assegnati all’insediamento di Borgo Mezzanone, ma a quasi tre anni dai decreti attuativi non si registrano azioni concrete. Nel frattempo, migliaia di persone continuano a vivere in condizioni precarie e disumane, prive di servizi essenziali e diritti fondamentali.
A testimoniare la rilevanza dell’iniziativa e la dimensione territoriale del problema, erano presenti anche i sindaci di Foggia, Manfredonia, San Severo, Cerignola e San Marco in Lamis.
I firmatari dell’appello rappresentano un fronte ampio e trasversale, che unisce il mondo del lavoro (CGIL, CISL, UIL e le federazioni agricole Flai, Fai e Uila), il mondo agricolo (CIA, Copagri, Confcooperative), il volontariato, la cooperazione sociale (Casa Sankara, Arcobaleno, Solidaunia), la Chiesa (le Caritas diocesane), i movimenti studenteschi e giovanili (UDS, UDU-Link) e le associazioni per i diritti umani e dei migranti (ARCI, ANOLF, Sportello “Stefano Fumarolo”, Consulta Diocesana Aggregazioni Laicali, ANPI, Rete Puglia, Sunuterra ODV).
Per ulteriori informazioni:
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