Biblioteca online
Animazione Sociale
Rivista degli operatori sociali
- Categoria: VOLONTARIATO
- Editore: Gruppo Abele Periodici
- Pagine: 100
- Luogo: Torino
- Anno: 2022
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Professioni educative: la dignità ferita
«E tu che lavoro fai?». «Educatore in comunità». «Ah che bravo! E sei pagato?». A quanti succede di sentirsi porre domande simili, che tradiscono il pensiero che la nostra non sia una professione». (Paolo T.)
«È così. Rimanendo una professione concepita come un volontariato, non si hanno contratti e paghe adeguate al ruolo importante che svolge l’educatore». (Consuelo S.)
«E senza parlare di tutti gli “educatori” che si spacciano per tali... forse anche loro aiutano ad abbassare lo stipendio a NOI Educatori laureati, che abbiamo speso tempo, denaro ed energie x 3/5 anni, magari in luoghi distanti da casa... per cosa???». (Ilnonpoeta)
«Esatto! E si presentano come educatori!! E poi fanno più danno che altro, sai quanti anni ho lavorato con gente pessima?!? Alla fine ho lasciato il lavoro in comunità, adesso lavoro a scuola come assistente all’autonomia». (Rossella A.)
«Ma non solo lo stipendio... Ho scoperto sulla mia pelle che il nostro contratto prevede, in caso di lutto, solo 2 giorni, non ad evento ma all’anno, di permesso retribuito a differenza di altri contratti che ne prevedono almeno 3 e fino a 10 se fuori regione... È curioso che chi opera nella cura non abbia riconosciuto il tempo per la cura di sé e dei suoi cari...». (Mario P.)
«Perché non si trovano educatori in comunità? Perché sebbene sia un lavoro estremamente bello faticoso e delicato, il dipendente viene sottopagato e trattato a pesci in faccia dalle cooperative ladre!!». (Silvia A.)
«Diciamo persone ladre, le coop che conosco io applicano il contratto che purtroppo prevede un trattamento economico più basso di tutti gli altri contratti nazionali degli altri settori». (Michela P.)
«E gli appalti sono costruiti al massimo ribasso. E meno male che sarebbero appalti nel pubblico!» (Edina T.)